Allineatori SI, allineatori NO.

La tecnica di utilizzare allineatori per fini ortodontici , inutile negarlo, ormai sta sempre più diffondendosi, scatenando opinioni discordanti.

In generale si pensa che siano poco efficaci ma sopratutto che ,essendo in buona parte progettate da sofisticati software, portino a risultati standardizzati e non aderenti alle specifiche strutturali necessarie alla risoluzione della mal occlusione del singolo paziente.

La mia opinione è che sia una ottima tecnica per “muovere i denti”, ma che la riuscita della terapia nel senso sia estetico che di salute del paziente dipenda invece dal progetto terapeutico, specifico fatto dal professionista.

Lasciare che sia un computer a progettare movimenti dentali è un atto terapeutico che necessariamente imporrebbe al fisico del paziente grandi sforzi adattativi, poichè attualmente non esiste un software che programmi movimenti ortodontici considerando schema cranico e posturale: valutare questi parametri è il compito del professionista.

La progettazione dei movimenti con allineatori presenta infatti la possibilità di decidere per ciascun singolo elemento dentale ogni parametro,(tip, torque, estrusione ,intrusione ecc….), come anche è possibile progettare una forma differente per sezioni di arcata con movimenti di gruppo assai interessanti dal punto di vista posturale e funzionale.

Questa libertà di progettazione va assolutamente messa in campo per poter efficacemente trattare casi con asimmetrie strutturali.

Il rispetto e la conoscenza delle asimmetrie è fondamentale sopratutto in casi ormai strutturati , poichè una asimmetria strutturale sottende sempre ad una simmetria funzionale; una terapia perfettamente simmetrica in un cranio asimmetrico non farebbe altro che alterare questo equilibrio funzionale con probabili effetti posturali a distanza.

Il professionista deve quindi apprendere come rilevare tali asimmetrie , per impostare poi le terapie nel miglior modo , uno dei parametri fondamentali è la posizione del temporale.L’osso temporale infatti accoglie la cavità glenoidea, che è direttamente coinvolta nella funzionalità consiliare e mandibolare.L’altro elemento fondamentale è valutare la posizione dello sfenoide, per poi rapportare mascellari ed arcate superiori a mandibola ed aver è un quadro più chiaro della situazione.

Spesso un palato si presenta “stretto” in senso generale, ma valutando attentamente modelli e linea mediana possiamo vedere che le due emiarcate sono diverse, ossia una è fisiologica e solo l’altra è contratta; già questa differenza impone una correzione espansiva alla sola parte contratta.

La corretta progettazione degli allineatori può permettere tale espansione differenziale, ecco perchè troviamo assai utile la tecnica ortodontica con allineatori purchè la progettazione sia preceduta da una attenta analisi delle simmetrie del volto, rapportata alla analisi delle arcate e della occlusione.

Una volta che avremo chiari i principali elementi da correggere, e chiara la finalità di correzione, anche in considerazione della età e della compliance strutturale del paziente possiamo passare alla terapia.

Op anaysis nasce con questo scopo, portare il professionista , con il suo uso ripetuto e protocollato nella quotidianità clinica, (necessita di solo tre fotografie ben ritratte), ad un alto livello di capacità di osservazione e riconoscimento dei principali assetti cranici che sottendono alle malocclusioni.

Per concludere, se il progetto terapeutico è completamente in mando ad un software: allineatori NO.

Se il progetto terapeutico, include l’intervento del professionista che apporta modifiche secondo assetto cranico e posturale: allineatori SI.

 

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Sono il Direttore Sanitario di Cliniche Renova ed il fondatore del progetto OP Analysis. Seguo il coordinamento e la comunicazione tra le varie discipline, tra cui Osteopatia, Podologia, Ortodonzia e Posturologia.